Tributo italiano a Joe Strummer
Tributo italiano a Joe Strummer

10.000 giorni di Rock

Centro Sociale MU di Parma, 15 dicembre 2012

Devi sbatterti per lavorare, sbatterti per dormire
Morto dal collo in su già a metà settimana
Di fronte a te il futuro luccica come fosse oro
Ma vi assicuro che più si avvicina
Più sembra un pezzo di carbone
- Joe Strummer, All the Young Punks

Di punk giovani e meno ce n'erano davvero parecchi sabato sera al Centro Sociale MU, zona industriale di Parma. E non di solo punk si trattava, anzi: non è mancato l'Hardcore, lo Ska, il Rockabilly, nemmeno le ballatone acustiche magistralmente interpretate dai Clash italiani, i mitici GANG con cui vantiamo una foto assieme!! Bello, bell'atmosfera e bella gente!

gang

Con Carleto, Burato e il Baffetto abbiamo colto l'occasione per andare a sentirci il tributo italiano a Joe Strummer nel decennale della morte dell'indimenticato leader dei Clash.

Parma ci accoglie con la nebbia tipica della Padania che produce smog, ma la simpatia degli organizzatori e le tante chiacchiere fatte davanti a una o più birre ci tirano su di corda e ci fanno sentire subito a nostro agio.

Quanti gruppi? Tanti!! Tutti bravi? Mah! Chi può giudicare? Qualcuno più, qualcun altro meno, sta di fatto che tutti quanti ci han messo la grinta, la voglia di suonare e la passione sviscerata per "Brother Joe" e i Clash!

marino_e_i_frullati

Tante note positive: la conclamata e decisa militanza antifascista del Centro Sociale e dell'organizzazione, che non ha mai mancato di rimarcarla, lo sguardo approfondito sui diritti del lavoratore e la tutela della salute sul posto di lavoro, cui è dedicata la compilation "Know Your Rights" e l'ampio spazio dato ad essa (dateci un'occhiata su Internet), la presenza importante di Anthony Davie, fan dei Clash e amico di Strummer che ha scritto un libro alla memoria, e di Smiley, batterista nei primi Mescaleros, la band che ha dato il seguito alla carriera del Joe... insomma, molte cose concentrate in un'unica serata!

Ovviamente, la musica in primis, con nomi seguitissimi e "storici" nell'àmbito del punk e underground italiano. In rassegna: RAW POWER, hardcore duro da digerire, presenti al Jack The Ripper due settimane fa; KLASSE KRIMINALE, storica band di street punk di casa nostra; i piacentini LILITH AND THE SINNERSAINT, la cui leader suona da oltre trent'anni portando in giro una miscela di rock'n roll e blues sparato ad alto volume (il suo curriculum è davvero da panico!); i fracassoni SKINNY BAH, gli storici RATOBLANCO, i divertentissimi REDSKA che hanno ospitato Enrico dei LOS FASTIDIOS, i potenti e schieratissimi MALASUERTE FI SUD... nomi che "ai più" dicono poco o nulla e che non avevo mai avuto occasione di sentire, ma che meriterebbero davvero una più larga diffusione (non tutti, certo, ma qualcuno sì) e un pubblico più ampio!

smiley

Comunque il calore della gente si è fatto sentire e l'atmosfera divertente e scoppiata della festa ha onorato alla grande la musica, le bands, e il compianto Joe. Su tutti, l'esibizione seppur breve dei fratelli Severini, alias THE GANG, Marino e Sandro, in un duetto di chitarre elettroacustiche e coi Ratoblanco per una strepitosa versione di "Pressure Drop"!

Ecco, pensare a questa gente, che ha suonato con personaggi come i Pogues, Daniele Sepe, Mauro Pagani, vantato collaborazioni con Erri De Luca, Daniele Biacchessi e molti altri e che si ferma a chiacchierare con te, a bere una birra assieme, fare qualche foto eccetera, ti scalda il cuore!!

Non sono dei mostri di bravura, pur essendo a mio avviso comunque in gamba, ma hanno "la loro zampa", le loro bellissime canzoni sempre impegnate, con continui riferimenti storici ben precisi.

Portano in giro un impegno militante, il filo conduttore delle Dust Bowl Ballads di Woody Guthrie, storie di "ultimi", di balordi, di "banditi senza tempo", ma anche tantissimi racconti di guerra, di Resistenza e antifascismo, di stragi di stato, di memorie collettive che tendono inevitabilmente ad essere seppellite.

Se non fosse per gente come loro, purtroppo sempre più rara e a tratti stanca (vedi il recente ritiro dalle scene del Guccio), andrebbe perso un patrimonio di piccole/grandi storie VERE E VISSUTE dal quale non si può non passare per capire il nostro presente.

Ce ne torniamo a casa tardi ma soddisfatti, dopo una gran bella serata, un po' lontani da casa ma come a casa nostra! Alla prossima!

flyer2012
I sogni di mio padre contadino
ora alzano le mani.
Mio fratello è in galera da dieci anni
ma tornerà domani.
E la nebbia che ci assale
ci confonde giorno e sera
sembra tutta una stagione
inverno e primavera.
E la nebbia quando cade
tra le braccia della sera
ci fa sentire come dei fantasmi
sopra una corriera.
- The GANG, Sesto San Giovanni
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